Lo stress fa male a tutti allo stesso modo?
Lo stress danneggia più le donne che gli uomini.
Male innegabilmente legato alla frenesia che caratterizza i tempi moderni, lo stress in realtà non nuoce a tutti gli individui allo stesso modo né va considerato sempre un fatto negativo, destinato inevitabilmente a peggiorare la qualità della vita. Studi recenti hanno infatti dimostrato come lo stress faccia più male alle donne che agli uomini. In particolare, è il cuore di quest’ultime a subirne maggiormente le conseguenza, sviluppando un elevato rischio di soffrire di malattie cardiache.
Sono stati alcuni studiosi del Penn State College, negli Stati Uniti, a studiare gli effetti dello stress su un campione formato da diciassette persone, nove uomini e otto donne. Messi in condizione di stress, gli individui facenti parti del campione sono stati sottoposti a misurazione della frequenza cardiaca, della pressione del sangue e della conduttanza vascolare coronarica, ossia l’afflusso di sangue al cuore.
I dati ottenuti sono stati confrontati con i valori precedenti all'insorgere della condizione di stress. Si è visto così come, mentre prima i valori non presentavano sostanziali differenze tra un sesso e l’altro, subito dopo essere stati sottoposti a una buona dose di stress, gli organismi di uomini e donne reagivano in maniera decisamente diversa. Mentre nei primi si registrava anche un aumento della conduttanza vascolare, nelle donne ciò non avveniva; ciò dimostra come il sesso femminile sia dunque più predisposto a sviluppare problemi cardiaci se sottoposto con frequenza a preoccupazioni e a emozioni negative.
Il campione è stato analizzato anche in condizione di sforzo, durante una breve sessione di sport: anche in questo caso sono emerse sostanziali differenze tra i sessi. Mentre infatti gli uomini non presentano incrementi del flusso sanguigno, nelle donne accadeva il contrario. Un’ulteriore dimostrazione di come né lo stress mentale né quello da sforzo sono esenti da conseguenze per le donne. Lo stress, inoltre, fa particolarmente male alle donne che aspettano un bambino. Se particolarmente intenso può aumentare il rischio di un parto prematuro, oltre a essere fonte per il nascituro di intolleranze alimentari, insonnia, allergie, iperattività infantile e più in generale fastidi collegati appunto a una condizione di stress eccessivo.
Ridurre lo stress – trasformarlo da negativo a positivo – fonte di nuove energie piuttosto che di stanchezza, è possibile e può avvenire anche senza l’ausilio di medicinali potenzialmente dannosi come tranquillanti o antidepressivi. Ci si può rivolgere alla fitoterapia – assumendo per esempio tisane a base di tiglio, melissa e valeriana – e più in generale adottare uno stile di vita sano, regolare ed equilibrato sia nei ritmi che nell’ alimentazione. In alternativa si può ricorrere a sedute di psicoterapia per valutare se tale disagio possa avere radici più profonde.